Indovina chi viene a cena – lettera del Presidente

Cara/o Collega,

ieri sera è andata in onda su rai 3, una puntata di “indovina chi viene a cena”, nella quale si è parlato di diversi temi: i controlli veterinari, la commercializzazione dei prodotti lattiero caseari e insaccati durante le sagre, le operazioni di polizia in merito a mancati controlli, la “mafia dei pascoli”, la macellazione clandestina del suino nero dei Nebrodi, i metodi di eradicazione delle malattie infettive ecc.

Non intendo, per il momento, entrare nel merito delle diverse inesattezze e approssimazioni del reportage ma trovo triste constatare come dal servizio traspaia un’immagine disastrosa per la nostra professione, ancora una volta rappresentata come al servizio del malaffare, della corruzione e connivente con chi ogni giorno minaccia la salute pubblica.

Certamente, come medici veterinari, vogliamo che sulla nostra professione e su tutti i settori ad essa collegati – come la sicurezza alimentare, intesa nel senso più ampio del termine – non si allunghi l’ombra della corruzione, della criminalità, del malaffare. Non lo vogliamo: e non soltanto perché, semplicemente, si tratta di anti-culture che ci sono estranee, ma anche perché queste ombre si proietterebbero sul nostro presente, sul nostro quotidiano, ma sopratutto si allungherebbero sul nostro futuro e su quello della professione che amiamo.

Superfluo ribadire, che se vi sono delle colpe – che non spetta né a noi né tantomeno a Rai 3 accertare, ma alla magistratura e agli organi investigativi – è giusto che i colpevoli paghino con le pene che gli spettano;

Lungi da questo Ordine la volontà di una vaga difesa d’ufficio di eventuali comportamenti dolosi, ma certamente deve esserci consentita la possibilità di difendere invece con orgoglio il nostro lavoro e il sacrificio di quanti ogni giorno vivono la trincea professionale, spesso in condizioni precarie, in ambienti malsani, superando difficoltà con coraggio e dedizione nell’esclusivo interesse della salute pubblica.

Nessuno, e ripeto nessuno, può permettersi di attaccare la Professione in quanto tale, accostandola giorno dopo giorno a eventi che le sono estranei. La Medicina Veterinaria è passione, sudore, amore per il proprio lavoro e non possiamo permettere che un servizio televisivo tendenzioso faccia passare un messaggio distorto agli ascoltatori e dunque alla società.

Sosteniamo la specificità della nostra professione, che quasi sempre – è giusto ricordarlo – è presidio e tutela della salute pubblica. E il presidio e la tutela della salute pubblica costituiscono baluardi di legalità contro chi, in nome dell’interesse, è dispostissimo a sacrificarla la salute dei cittadini. Noi stiamo dalla parte giusta!

I medici Veterinari hanno storicamente raccolto tutte le sfide di legalità, trasparenza e giustizia che ci sono state richieste: la tutela del consumatore e quella delle aziende, la corretta informazione di entrambi, il controllo delle fasi di produzione, la prevenzione delle epidemie animali, la prevenzione di trattamenti inutilmente crudeli nei confronti degli animali etc.; lo abbiamo fatto con l’impegno di tutti i giorni, con i fatti, insieme alle associazioni di categoria, con quelle anticorruzione: attraverso un’opera quotidiana e certosina di controllo e denuncia contro chi minaccia la salute pubblica.

Per queste ragioni, se è vero come dice un proverbio tedesco che “il silenzio è il recinto della saggezza” è anche vero che il nostro silenzio oggi costituirebbe un’ammissione di colpa agli occhi dei più e questo Ordine non ha intenzione di accettare in silenzio le ennesime accuse. Ho intenzione di convocare nei prossimi giorni un consiglio dell’Ordine per stabilire le iniziative da intraprendere nei confronti di questa fattispecie, alla quale intendo invitare i colleghi che vorranno partecipare per chiarire le loro posizioni. Ho già sentito nella giornata di oggi i vertici nazionali della Professione e sto inoltre tentando di contattare la redazione del programma per manifestare lo stesso disappunto che sto condividendo con te.

Spero, a nome di tutto il Consiglio dell’Ordine, di averti vicino in questo percorso e ti prego di non esitare nel voler offrire il tuo contributo, che come sempre sarà ben accetto e prezioso. Grazie Messina 8/10/2018
Il presidente
Nicola Barbera